Buon inizio dell’anno!!
Come sapete il 20 dicembre 2022, dopo due anni di incontri e trattative, abbiamo trovato l’accordo economico e giuridico che ci ha portato alla stipula del CCNL Federculture relativo al triennio 2019/2021.
Sotto il profilo normativo abbiamo in primo luogo modificato tutta la parte sulle relazioni sindacali che, come voi sapete era ferma agli accordi del 1993.
Implementato il ruolo delle RSU elette ma anche dei terminali associativi e delle rappresentanze sindacali dei lavoratori nelle singole aziende che, insieme alle ooss territoriali, avranno un ruolo fondamentale nelle aziende per la contrattazione di II livello che, come linea che la CISL FP sta sostenendo e che grazie alla CISL FP è presente all’interno di tutti i contratti nazionali degli enti privatizzati, e quindi anche di Federculture, rappresenta e risponde alle esigenze dei lavoratori di vita, lavoro, di potenziamento e miglioramento delle condizioni lavorative, del benessere personale e lavorativo.
Chiarimenti sono stati introdotti negli articoli relativi ai profili delle fasce, ai turni di lavoro, alla contrattazione sul II livello dei criteri per il fondo di cui all’articolo 64-ter, ampliati i casi di aspettativa, abbiamo fatto sì che nell’ambito della sovranità e all autonomia contrattuale delle parti stipulanti le partecipanti degli enti/società che applicano il CCNL Federculture (che è di natura privatistica “pura”), non subiscano i vincoli che le norme del d.lgs. 165/2001 impongono alle PP.AA.
Quanto alla parte economica viene previsto l’incremento del tabellare del 3,5% sul livello ex C1 a cui si aggiunge la copertura assicurativa (il cui valore è di circa l’1%) garantita da polizze/fondi di assistenza. Ove le aziende non avessero stipulato le polizze, abbiamo previsto che le quote non spese vengano destinate ai fringe benefit.
Entro il mese di febbraio sarà corrisposta l’una tantum (parametrata) pari a 500 euro relativa al periodo 1.1.2019-30.11.2021, a cui si aggiungeranno gli arretrati contrattuali che saranno invece liquidati entro il mese di aprile.
Confermato EAR che parte datoriale aveva invece chiesto di abolire.
Pur consapevoli che questo rinnovo non rappresenta un completo ristoro economico per i lavoratori di queste aziende, tuttavia date le enormi difficoltà che in questo periodo il Paese sta affrontando, abbiamo ritenuto di assumere un atteggiamento responsabile e sottoscrivere un contratto che, diversamente, si correva il rischio di “saltare”.
Buon inizio dell’anno!!