Proroga del Contratto di Servizio
L’amministratore delegato ha incontrato le Organizzazioni Sindacali il 30 dicembre per comunicare la proroga del contratto di servizio (il contratto sarebbe stato depositato il 31 dicembre) per un anno. Purtroppo la proroga era stata concessa in ritardo poiché, annunciava il Dott. Ruberti, era stato ricevuto dai sub commissari per la prima volta solo il 15 dicembre. Nella proroga ci veniva confermata la cessazione dei centri culturali, solo una risorsa di Zètema del personale di custodia verrà impegnata al Centro Culturale Aldo Fabrizi. La parte economica del contratto rimaneva sostanzialmente invariata e pochi saranno i cambiamenti nella parte organizzativa. Sarà aperto un reperimento per un coordinatore al Macro Testaccio (già avvenuto), gli operatori Bibliobus passeranno da 24 a 30 ore settimanali. Entro gennaio 2016, in concomitanza con l’assestamento del bilancio triennale di Roma Capitale e la fine dei lavori della due diligenze, Zètema lavorerà con il committente ad un piattaforma per il rinnovo del contratto di servizio triennale.
Nel pomeriggio del 31 dicembre 2015 ci arrivava, invece, la comunicazione dell’AD che ci informava che la riunione commissariale della Giunta, aveva disposto la proroga di tutti i Contratti di Servizio soltanto per due mesi. Pertanto anche il Contratto con Zètema è stato prorogato sino a fine febbraio 2016.
Cosa sia successo in dettaglio, non ci è dato di saperlo con esattezza, ci sentiamo però in dovere di invitarvi a non cadere in eventuali allarmismi. Siamo convinti che svolgiamo professionalmente un servizio essenziale e lo facciamo nel migliore dei modi. Questa è la nostra forza e anche la garanzia che non si potrà fare a meno della nostra realtà.
Condividiamo l’ottimismo dimostrato dal Presidente e Amministratore Delegato dott. Ruberti nel corso del brindisi di fine anno e la prospettiva evidentemente più rosea rispetto agli ultimi tempi trascorsi. Dobbiamo confidare che alla fine di questo “tunnel” ci sia la luce e, onestamente, la intravediamo e confidiamo che la direzione intrapresa sia quella giusta.
Ovviamente questo non deve illuderci che i tasselli che compongono questo complicato mosaico sociale capitolino ritorneranno ognuno al proprio posto come per magia, ma dobbiamo continuare non soltanto ad avere fiducia ma ad impegnarci come abbiamo sempre fatto, ciascuno nel fare la propria parte.
Crediamo che a Zètema ci sia una leadership competente e che “rema” nella giusta direzione e che tutti i lavoratori, in questo periodo difficile, hanno continuato a dare il meglio di sé stessi e che seguiteranno responsabilmente a farlo.
Per nostro conto, proseguiremo anche noi a svolgere con impegno e dignità il nostro dovere sindacale, per garantire a noi tutti e alle nostre famiglie, il giusto futuro lavorativo. Sicuramente ci saranno nuove sfide che ci aspettano e dobbiamo essere pronti ad affrontarle con la stessa capacità e determinazione di sempre.
Come CISL abbiamo sempre ritenuto estremamente importante il processo di elaborazione di idee ed opinioni ed è esattamente discutendo delle speranze e paure delle persone che siamo riusciti, nei posti di lavoro, a costruire il percorso per realizzarle. E questo vi garantiamo che continueremo a farlo, sempre al vostro fianco.
Il filosofo romano, Seneca, disse: “Non esiste vento favorevole a colui che non sa dove dirigersi”. E ci rendiamo perfettamente conto che oggi si riscontrano difficoltà ad essere d’accordo con tale affermazione, se ad esempio si guarda alla carta stampata di questi ultimi giorni dove si parla di Zètema con possibili accorpamenti con Palaexpo o Istituzione Biblioteche e quanto altro…e quindi appare evidente come il lavoratore non può che rimanere disorientato da informazioni a volte anche contrastanti tra di loro.
Aggiungiamoci anche che negli ultimi decenni, il futuro è stato dominato dalle campagne per consapevolezza delle così dette grandi sfide sociali, dove il più delle volte si è assistiti alla continua diffusione di visioni negative che dipingono un futuro in-sostenibile.
In realtà ci sono molti futuri che sono legati a tendenze del passato, del presente e delle scelte attuali. Non possiamo pensare ad un futuro univoco perché le possibilità e probabilità variano a seconda di come si evolvono le tendenze relative alle scelte del presente.
E’ chiaro quindi che non ci sono certezze inconfutabili riguardo il futuro, possiamo solo descrivere ciò che potrebbe accadere. Non possiamo neanche dire cosa accadrà davvero. Il ruolo primario degli studi sul futuro o le previsioni, in qualunque modo li vogliamo chiamare, è quello di ridurre il livello di incertezza. Chiunque decida nel presente, sapendo che le proprie azioni avranno un impatto, deve pensare a cosa potrebbe succedere prima o poi. In uno scenario con grande livello di incertezza, come nella nostra società, dove tutto sta cambiando rapidamente ed è interconnesso, tutto diventa una grande sfida.
Quando discutiamo del futuro, anche in questo momento, dobbiamo aver consapevolezza che stiamo costruendo un percorso, ma anche che ne rappresentiamo una piccola parte. Ognuno di noi è parte del futuro.
Nessuno sa come sarà realmente il futuro. Lo sapremo solo se avremo una visione con cui cominciare a dargli forma.